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E� del 1656, ad opera del Notaio Scipione Bianco di Melfi, il primo �apprezzo� del complesso edilizio �Palazzo Caracciolo� di Barile, allora registrato come Casale di Rapolla, e che contava, in origine, quaranta stanze, con scuderie, giardino, chiesa privata, cantine, scuderie.
Di questo piccolo gioiello architettonico, evidente ancora oggi, l�abside ed una cariatide. E' stato nel tempo maldestramente diviso in piccoli appartamenti e abitato da vari nuclei familiari.
Sull�architrave d�ingresso, privato da decenni di un gigantesco portone in legno, resta lo stemma gentilizio dei Caracciolo, originari di Napoli e suddivisi in due ceppi genealogici (Caracciolo Torella e Caracciolo del Sole).
All�interno, ciò che resta di una remota Fontana a zampillo, descritta nei particolari da uno dei rampolli inglesi del �Grand Tour� Richard Keppel Craven (1825).
Vi abitarono poi diverse generazione della famiglia Cittadini.
fonte: FAI